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Acquaforte
Descrizione:
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La tecnixca più antica d'incisione.
Usata sin dal 1510,
l'acquaforte consiste nel ricoprire la superficie di una lastra di rame o di zinco, di un materiale che non possa essere corroso dall'acido;
per lo più, a questo scopo si usa la cera d'api, il bitume giudaico, o il mastice di lacrime.
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Uso:
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Una volta ricoperta tutta la superficie della lastra, mediante una punta, si procede alla graffiatura, cioè si disegna sulla lastra asportando la cera e si libera la parte tracciata con la punta.
Terminato il lavoro di graffiatura si controlla che il risultato ottenuto sia equivalente a quello desiderato e qualora vi fossero dei particolari errati, si può procedere alla correzione riapponendo sulla lastra dell'altra cera e apportando le dovute correzioni.
Dopo un ulteriore controllo si passa alla fase di morsura.
In un'apposita bacinella si provvede a diluire con le opportune percentuali, l'acido nitrico e immergendo la lastra si inizia il processo di corrosione, cioè l'acido scava la lastra in quei punti dove la cera è stata asportata.
A seconda del tempo di morsura si ottiene un solco, sulla lastra, più o meno profondo.
Terminato questo lavoro si rimuove tutta la cera dalla lastra e si passa alla fase di stampa seguendo lo stesso procedimento utilizzato per la stampa della
" puntasecca "
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